Poi ci sono dei giorni, che ritorna qualcosa che pensavi se
ne fosse andato. Non sai perché. Fino a ieri stavi bene, avevi nuove idee e
nuovi sogni. Sembravi finalmente uscito dal tunnel. Tanto che ad un certo punto
ti eri anche detto: “ bè ma alla fine tutto qui?!” … Ti trovi a scoprire, senza
preavviso, che “tutto qui un cazzo.”
Quando riesci a mettere da parte tutte le
cose che non contano davvero ti accorgi che semplicemente hai nostalgia,
non quella sana, hai malinconia, ti manca tutto di quello che avevi prima e in
un lampo ricordi quanto era bello e vero. Nello stesso tempo ti arrabbi con te
stesso perché sai che ti manca qualcosa che ti farebbe stare ancora male.
Arriva, di quando in quando, questa sofferenza subdola e
meschina. Non ti avvisa prima di colpirti, ti aspetta dietro ad un angolo,
nella notte, nascosta nel buio. Sbuca da sotto il tavolo o da dietro un albero.
Ti sorprende alle spalle, vigliacca. Basta poco perché ti trovi: un profumo, un’immagine,
una voce. Basta una scritta su un muro o l’odore di un’erba. Rimani spiazzato
ed impreparato, non sai come rispondere ai suoi colpi e senza che te ne renda
conto sei steso per terra a guardare in alto e a sperare che se ne vada presto.
Non riesci ad alzarti. Ti manca il respiro, apri gli occhi a fatica, senti la
sofferenza ridere di te. Guardi il cielo, e pensi che l’unico modo sia andare
via di qua. Volare via perché sei circondato dai ricordi, che non esiteranno a
chiamarla, la sofferenza, ogni volta che sembrerà andare meglio.
A volte ti attacca di notte, mentre sogni, quando sei più
debole. Codarda, non si presenta mai davanti a te. Nei sogni ti altera la
realtà, la tua percezione di verità, si permette di prenderti in giro e
tenderti delle trappole. Ti svegli e rimani nascosto qualche secondo sotto le
coperte, a domandarti che cosa è successo, a chiederti se è tutto vero. Esattamente
come facevi da bambino, lì dove nessuno ti vede.
Puoi combatterla, appena riesci a rialzarti da terra. Ma se
prima la combattevi insieme a chi ti stava vicino ora devi farlo da solo. Devi
tirare fuori le tue armi nascoste, lasciate in soffitta a prendere polvere. Devi
prendere la scala e una torcia e andare a cercare dove sono. Dovrai caricarle
in fretta, e anche capire come usarle probabilmente. Ti eserciti un po’ finchè
la sofferenza non ti sorprenderà di nuovo, e magari quella volta sarai pronto
ad accoglierla come si deve.
E’ una brutta bestia davvero, perché appena sei pronto ad
affrontarla, scappa e si nasconde. Dopo un po’ che la conosci ti accorgi che
quando si nasconde e scappa, va a rifugiarsi dentro di te… e non puoi far altro
che aspettare che torni fuori, per combatterla e ucciderla. Per sempre. Serve
tempo, tanto a volte. Serve pazienza.
Mentre si nasconde continui con la tua vita, come hai fatto
finora.
Ti prepari ad accoglierla con la consapevolezza che quando
deciderà di uscire da dentro di te per tornare ad attaccarti, se riuscirai a
trovartela faccia a faccia, potrai fargliela pagare.
Dedicata a me...e...
Nessun commento:
Posta un commento
Cosa ne pensi?