L'avrete ormai
capito. Sono un persona che ama prendersi della piccole pause a volte per stare
appoggiato ad un muro, e osservare la gente e i suoi comportamenti. Chinare di
lato la testa come JD di Scrubs e navigare un po’ con la fantasia...pochi
minuti, niente di più..Mi piace analizzare le sfumature del carattere delle
persone, illudermi di conoscerle, di capirle, di sapere chi sono, e a volte
anche, che cose vogliono, a che cosa aspirano. È ovvio, non ci prendo sempre, ma
nemmeno così raramente. Ho imparato negli anni, come fare a provare a capire la
personalità di una persona, o almeno a provare ad immaginarla.. Si può partire
da come una persona ti guardi negli occhi. Benissimo. Come parla. Ok. Come si
veste, va bene.. Come lavora, come sogna, come mangia, come si diverte, come
esagera. Tutto perfetto. Ma mancava sempre qualcosa. Voi direte: “va be ovvio”,
a volte non basta una vita per capire una persona, sarebbe troppo facile in
così poche mosse. Vero anche questo, ma, da tempo ormai, coltivo un'idea.
http://www.youtube.com/watch?v=sN0b-adUt9I
Per conoscere davvero una persona, devi passare dalla
sua camera da letto.
Fermi, stop! …..No, non in quel senso. (E qui metà
della gente chiuse la pagina).
Sono
convinto che guardare la camera di una persona sia la maniera più rapida per
capire che persona sia.
Sono
miei viaggi mentali, lo ripeto. Però ecco, se qualcuno non mi conoscesse, e
stesse in camera mia da solo per un’oretta, credo che si farebbe un’idea precisa
di chi sono. Le camere da letto sono piccoli santuari rivolti a sé stessi,
piccoli angoli dove poter esternare le proprie passioni, e dove poter
esercitare il proprio modo di vivere e abitare (si, insomma altrimenti non mi
spiego perché dovrei svegliarmi alle tre di notte a prendere le misure per
vedere di farci stare invano un cucinino con angolo cottura e frigobar nella
mia).
Vediamo qualche esempio:
La
camera del timido
E’
una stanza spoglia, davvero poco arredata. I muri sono vuoti e i pochi oggetti
sono attaccati male, precari. Pochi mobili improvvisati e senza armonia. Non è
però la camera di persone banali o senza personalità. La trovo piuttosto per
persone misteriose, introverse, spaventate forse, magari con un carattere
meraviglioso, ma troppo impaurite per mostrarsi all’esterno e correre il
rischio di farsi giudicare, o di sentirsi inadeguati. Di fronte al letto hanno
uno specchio, per continuare a guardarsi, per controllare che siano in ordine e
magari a volte per farsi dire che sono le, (o i), più belle del reame.
La camera del bravo ragazzo
Più
che una camera è un vero e proprio studio, pieno di libri, quaderni, evidenziatori e altro materiale di cancelleria. Computer. Tutto pronto per essere usato, studiato, scritto. Magari ai muri c’è
appeso il diploma, o una foto di gruppo delle vacanze studio estive. Letto molto
sobrio, con lenzuola monocolore e sempre rimboccate. Un bel tappeto e sopra un
puff, dove ogni tanto buttarsi e guardare il soffitto, di un colore diverso
dalle altre pareti. Non c’è mai disordine in questa camera, non c’è spazio per
l’errore. Sul letto ha il peluche dell’infanzia, che ti guarda, ti ricorda
com’eri, e mi piace pensare che alcuni lo prendano tra le mani quando qualcosa
va storto. Camera di persone precise, che non si concedono pause. Un po’ troppo
legate a quello che fanno, e meno a ciò che vogliono essere.
La camera dello sportivo
Tremendamente
disordinata. Ha un armadio talmente raso che quando lo apri rimani sommerso
dall’accappatoio della piscina che ti cade addosso ancora umido, che quello non
si asciuga mai nemmeno se lo metti nel forno ventilato a 250 gradi. Nell’aria c’è
sempre quella fragranza di piedi cotti che sprigionano le scarpe da corsa, lasciate a stagionare vicino alla porta. Di fronte al letto, mai in ordine,
rigorosamente la tv con la play station attaccata e il cavo del telecomando tirato,
teso, nel quale inciampi sistematicamente ogni mattina. Sul resto delle mura,
sia che lo sportivo pratichi il cricket sia che faccia equitazione ha settemila
poster di calcio di ogni giocatore che abbia fatto più di venti goal in
carriera dal 1975 ad oggi. I poster di solito non sono tenuti insieme da nastro
adesivo ma direttamente da figurine panini. Camera per persone sportive appunto
e anche un po’ monotematiche.
La camera del forestiero
E’
una camera sempre in penombra, con le finestre mai tutte chiuse o del tutto aperte.
E’ di chi viaggia spesso e le uniche finestre che spalanca sono quelle della
fantasia, quelle verso altri mondi. Ha un trolley sempre pronto a partire, ai
piedi del letto, sempre sfatto, e di fianco una bacheca, sulla quale attacca
con le puntine i suoi ricordi, sparsi, disordinati. E’ arredata con uno stile
etnico, esotico, e ai muri sono appesi i suoi suovenir, i biglietti del treno o
dell’aereo che l’ha portato in giro, e di sera, è illuminata da lampade di
diversi colori, di solito rossicci. Nell’aria, non sempre, c’è l’odore di
incensi (o di curry). E’ la camera di persone sorprendenti e mai noiose, che
hanno sempre una storia da raccontare nascosta in qualche cassetto, della
memoria o del comodino.
La camera del “Seth Cohen”
Va
bè che dire, è la mia preferita. Camera che trasuda cultura pop/vintage/beat
generation da tutti i pori. Famoso Horror vaqui, già citato, di poster su ogni
mura della camera, anche se il più importante rimane quello dietro al letto.
Cimeli con citazioni musicali e cinematografiche in ogni millimetro cubo.
Oggetti appesi, avvitati, incastrati, appoggiati, incollati ovunque. Letto ad
una piazza e mezza con lenzuola tematiche. A volte con una poltrona, sulla
quale vengono condensati i vestiti di settimana in settimana fino a quando non
ci si trova l’armadio completamente vuoto. I migliori hanno anche un giradischi
e fanno suonare i vinili. Hanno sempre un libro sul comodino, spesso macchiato
dalle gocce di birra che appoggiano di fianco, la sera, quando guardano i film.
Loro sono artisti, scrittori, anime creative, che si lasciano influenzare più
dai loro miti che dalla realtà nella quale vivono. Persone con una marea di
interessi, persone piacevoli, colte, eclettiche.
Questi
sono solo cinque esempi, ma ce ne sono moltissimi altri.
Quindi,
se la vostra camera non vi somiglia e non vi rappresenta, se non la sentite
davvero l’immagine della vostra personalità, avete due scelte: o la modificate
o potete solo sperare che se portate qualcuno in camera vostra, non sia per
guardare com’è arredata…
Ecco…
Cazzo. Gira e rigira sono finito lì, ditelo a quelli che hanno chiuso all'inizio...
Nessun commento:
Posta un commento
Cosa ne pensi?