La notizia
degli ultimi due giorni è che è nata la figlia di un mio amico: Marta.
Abbiamo
festeggiato giovedì sera, con suo papà, a 17 ore dalla sua nascita. Abbiamo
brindato e scherzato come si conviene in queste occasioni. Abbiamo mangiato insieme
e ci siamo fatti raccontare del parto, di come sta la mamma, di com’è la bimba.
Poi abbiamo
fatto qualcosa in più. Non so per quale motivo ma sentivamo l’esigenza di dover
lasciare un piccolo segno. Così abbiamo preso una scatola e l’abbiamo regalato
al nuovo papà, con l’impegno di darla a Marta il giorno del suo diciottesimo
compleanno. Dentro abbiamo messo quattro quotidiani, presi il giorno della sua
nascita, così potrà vedere com’è il mondo oggi, e potrà vedere se qualcosa è
cambiato. Abbiamo messo una bottiglia di cognac che nella nostra idilliaca
visione del mondo aprirà il 7 marzo 2031 e brinderà a noi, gente di cui magari,
non sentirà nemmeno mai parlare. Ma non solo. Finita la cena abbiamo preso dei
fogli di carta, ce li siamo passati, e ognuno di noi ha scritto una piccola
descrizione di sé, una fotografia di com’è ora e della aspirazione e dei sogni
che ha ognuno di noi. Una piccola istantanea diciamo.
Quando
abbiamo chiuso la scatola abbiamo iniziato a fantasticare… leggerà mai queste
righe? cosa si realizzerà di quello che abbiamo scritto?...mi raccomando però,
ovunque saremo il 7 marzo 2031 ci troveremo per brindare insieme con questo
cognac… pensa quando aprirà la scatola, magari non ci saranno nemmeno più i
fogli di carta… si va bè ragazzi la apre tra 18 anni non nel 2890…
Mi piace
pensare che quella scatola rimarrà davvero chiusa fino a quel giorno, e che
quando Marta la aprirà, anche se non saprà chi siamo, e probabilmente nemmeno
gliene fregherà nulla, una piccola parte di come siamo ora uscirà nel mondo,
magari travolgendoci, a ricordarci di colpo chi siamo stati.
Forse
avremmo dovuto aggiungere qualche oggetto anche. Un qualcosa simbolo del nostro
tempo. In effetti non saprei nemmeno cosa. Cioè si insomma non potevamo mica
mettere dentro un’ipod…
Tornando a
casa mi sono messo a riflettere. facendo due conti, il 7 marzo 2031 avrò 41
anni. Sarò appena entrato negli “anta”. Sarò già nella terza stagione della
vita, quella della crisi di mezza età (a voglia lì mettersi a scrivere un blog
per superarla), chissà come sarò combinato.
Potrei
essere un architetto semi affermato che vive in Danimarca, sposato con una
brasiliana conosciuta durante il master a Rio de Janeiro. Era stufa del Brasile
e così innamorata di me che ha deciso di seguirmi a Copenaghen. Entrambi
sappiamo malissimo il danese nonostante siamo qui da un po’, e odiamo il freddo
terribilmente, ma si sa, il lavoro è lavoro. Magari quando i bambini iniziano
le medie ci trasferiamo a Valencia. Abbiamo due bambini piccoli con la
carnagione olivastra come lei. Mi ha convinto ad andare ai corsi di ballo
latino americano, il martedì e giovedì sera.
Magari
invece sarò uno scrittore che lavora a casa, al mattino, in una stanza con una
vetrata che da sul lago. Ho scritto un romanzo di successo dieci anni fa e da
allora non riesco più nemmeno a scrivere i biglietti di auguri a Natale. Campo
di rendita, vado a prendere i figli a scuola e preparo pranzo e cena
sperimentando piatti esotici. Colleziono sassi e altre cazzate. Ho una donna
meravigliosa, quella che ho sempre saputo. Lavoro poco, mi godo i frutti di un
successo inaspettato e quando la sera mi metto a letto dopo averli visti
crescere un altro giorno, sono sereno.
O forse mi
perderò per il mondo, a vivere avventure. Magari in Africa, cercando di fare
qualcosa per chi non ha nulla. O in Sudamerica finendo in qualche piantagione
in mezzo al niente, a fumare la sera e bere Pina Colada su una spiaggia
deserta. Ho lasciato un mondo che non capivo più. Faccio in modo di rovinare
tutte le relazioni che trovo perché non ho più fiducia nell’amore e nelle
persone. Mi piace pescare e andare a caccia. Ogni tanto scrivo ai miei cari a
casa, poche righe, e in fondo, dico sempre che va tutto bene.
Non lo so
sinceramente, so solo che ora ho ancora la vita davanti, ho un foglio bianco su
cui posso scrivere e disegnare quello che voglio.
Marta, una
cosa, tra 18 anni, ovunque sarò, se ti ricordi, fammi sapere cosa ho scritto
ieri sera sulla lettera e come sono adesso...ci conto!
Per il
resto, buona fortuna.
Spettacolo !! hai descritto i tuoi sogni in maniera divina..tanto da farci un film mentale quando li stavo leggendo !!Auguri marta e auguri anche ai genitori!! Complimenti
RispondiEliminaGrazie davvero!! sono contento che sia riuscito a trasmettere qualcosa! :)
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