sabato 7 settembre 2013

Lettera ad un Amico Lontano



Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’, già perché qui le cose son sempre uguali, nel senso che molto spesso è meglio distrarsi un po’. 
Si perché è da un sacco di tempo che mi sento come sui blocchi di partenza per correre questi cazzo di cento metri, ma lo starter non spara, non si parte. Che poi, spara e in dieci secondi finisce tutto, ma almeno posso allenarmi per la corsa dopo. 
Sento che qualcosa sta per iniziare, anche se è tutto ancora molto annebbiato, con una sagoma non ben definita. 
Per il resto, il lago è sempre pieno d’acqua, è sempre bellissimo, ci si vede dentro tante di quelle cose. Gli obiettivi che mi ero posto l’anno scorso, di questi tempi, li ho centrati praticamente tutti, l’avresti mai detto intorno a febbraio o marzo? Io no, e invece. Certo, nella sessione invernale non ho passato nemmeno un esame, mi sono iscritto alla specialistica l’ultimo giorno utile, ho passato inglese giusto due giorni fa dopo che ho avuto un anno per fare l’esame (ne parlerò nel prossimo post), ma cosa vuoi, sono un tipo da ultimo minuto, e in un modo o nell’altro ho raggiunto quello che volevo. 

Sono rimasto molto colpito dai tuoi dubbi, dalle incertezze che mi hai esternato, così simili alle mie, così uguali, noi che di solito siamo abbastanza diversi su queste cose. Ahimè, di risposte non credo proprio di averne, o almeno, non ho formule magiche o teorie univoche ed incontestabili. Quello che ho è un po’ di esperienza, e anche quella, è in continua evoluzione, non è quella di un vecchio saggio con la barba bianca, ma quella di un ventenne che ama correre, salire sui treni e scendere alla fermata sbagliata, giusto per avere qualcosa a cui dare la colpa forse.
Ecco che quindi non lo so se vale la pena fare di tutto per conquistare persone che non hanno voglia di essere conquistate, non hanno niente da darci che già non abbiamo, forse non ci meritano. Forse no, non ne vale la pena, perché come dici tu, anche a riuscire a farle nostre vivremmo con un senso di inadeguatezza che ci tormenterebbe. La logica e il buon senso direbbe questo, ma ho imparato che molto spesso si scontrano con l’istinto, e per guardarsi indietro senza paura di ricordare forse è bene non darle troppo ascolto (alla logica ;) ).
Il problema è che rinunciare e non andare fino in fondo, ti eviterebbe probabilmente delle sofferenze, ma quanto sarebbe brutto guardarsi indietro e ricordare?  Vivere con il rimpianto di non aver fatto qualcosa è il peggio che possa capitare, non lo auguro a nessuno.
Ecco perché da me, sconfinato ottimista, eterno sognatore, non sentirai mai nessun consiglio diverso da quello di andare fino in fondo e mettercela tutta per ottenere quello che vuoi. Fatti conoscere, mostrale tutti i lati di te, quelli che vedono tutti, e quelli che vedono solo alcune. 
Fatti dire di no, ma fattelo dire dopo che si sia dilaniata l’anima sapendo che di persone come te ce ne sono poche, fatti dire di no dopo che abbia parlato con tutte le sue amiche, fatti dire di no dopo che una lacrima le sia scesa, e magari, fatti dire di si dopo che ti ha detto di no, perché una volta rimasta sola ha capito che le mancavi.
E’ vero, forse ti sveglierai una mattina e magari guardandola la sentirai distante, la sua voce fredda, il suo sguardo distaccato. Sarà quello il momento giusto per andarsene, e non aspettare, non indugiare, non pensare di poter fare qualcosa per cambiare la situazione, non potrai fare più nulla, perché avrai già fatto abbastanza. E’ un rischio da correre, e in fondo lo sai già se vale o no la pena di correrlo. Ma guardandoti indietro, sono convinto che sarai contento di averci provato, di aver tentato, che tanto lo sai, che non è mai tempo per quelli come noi, che forse è vero che null’altro possiam fare se non continuare a correre, per raggiungere ciò che sembra sempre troppo lontano, del resto se no che gusto ci sarebbe;
together we could break this trap - we’ll run till we drop - baby we’ll never go back - will you walk with me out on the wire - ’cause baby I’m just a scared and lonely rider - but I gotta find out how it feels - I want to know if love is wild - girl I want to know if love is real.
Costa caro essere ricchi (non di soldi, ovviamente), e anche avere il compito, ma anche il privilegio, di sapere di portar qualcosa di buono nella vita degli altri. Quelli nati per correre lo sanno bene, come lo sai bene tu, ma alla propria natura non ci si può sottrarre, sarebbe come vendere la propria anima.
Un amico una volta mi ha detto che l’umanità è più adatta ad ospitare chi ha risorse medie piuttosto che chi vola sopra, credo che sia vero.
Poi oh, per quel che serve, nel caso ci saremo noi ad aiutarti a scacciar via la malinconia.
Un abbraccio. 


Nessun commento:

Posta un commento

Cosa ne pensi?