sabato 20 aprile 2013

Come Quattro Cani Randagi


http://www.youtube.com/watch?v=vXu7ZcTIy68, se finisce fatela ripartire.

Che sarebbero stati giorni asini lo si sospettava fin dal principio.  L’organizzazione del viaggio, all’insegna del pressapochismo e della superficialità, stava incanalando tutto verso una consapevolezza comune che la situazione stava inesorabilmente degenerando prima ancora di cominciare. Entrambi lo sapevamo ma nessuno aveva il coraggio di ammetterlo . Tuttavia erano solo sospetti, io e il mio compagno di viaggio Marc Evenings, ci illudevamo ancora, a pochi chilometri da casa, che, in fin dei conti, qualcosa di buono, non dico culturale, ma almeno di dignitoso l’avremmo tirata fuori da questi giorni. La certezza di entrare nel festival dell’ignoranza convinta e condivisa è arrivata a pochi chilometri da Monaco. Il telefono squilla. Chi chiama è lui, Micheal Silver, meglio conosciuto nell’ambiente come The Uncle Pear.

Uncle Pear tranquillo, 70 kmq siamo lì. Inizia a chiamare Alexander Pussy, The Apple. Mangiamo da te una roba al volo? Abbiamo una fame che tra un po’ ci addentriamo nella foresta nera con arco e frecce. 
Se se, tranquilli, preparo pasta pummarola e tonnazzo. Commovente Uncle Pear, va benissimo.
Arrviamo, parcheggiamo, suoniamo. Non c’è nessuno. Nessuno apre. Ma dove cazzo sono? Arrivano da lontano che sembrano i gemelli diversi, la strana coppia, Gianni e Pinotto, i Blues Brothers, Stanlio e Olio. Imbruttitissimi. Vi trovo in forma ragazzi (bugia). Strano, dobbiamo cucinare noi. Dai Apple lava i piatti che poi andiamo in centro.
Cosa ci proponete ragazzi? Qualcosa di tipico dai. Puzz che scendiamo a sendigator (Sendlinger Tor), facciam un gir, e poi andiamo alla torre cinese. Minchia alla faccia del tipico. Ma qualche museo? Mah c’è la pinoteca (pinacoteca) ma forse siete già stati. Mah in realtà Uncle Pear, di “pinoteche” ne ho viste poche in vita mia. Stasera vi portiamo a mangiare una schnitzel che non sta nel piatto da quanto è grossa, sarà mezzo chilo. Ottimo, bene così. Torre cinese dai, che spinano la birra, Evenings dai offri te. si una, due, tre….. Però i brezel sono proprio buoni. Sta birra poi va giù. È bello rivedervi ragazzi, ci mancate sempre. Ma la schnitzel di stasera è davvero così grossa? Altrochè! Sarà un chilo di carne. Dai ci svacchiamo nel parco, tanto la città l’abbiam già vista. Ci vorrebbero i cartit (carte) per fare un scuvet (una scopa). Che sonno però, stasera tranquilli e domani serata. Ma è davvero un chilo la schnitzel? Ma va, sarà anche un chilo e mezzo. Minchia oh, ogni volta che ve lo chiediamo aumenta, ora di stasera ce la servono direttamente in strada che non ci sta mica nel locale.  Certo che in giro qui sono tutte brutte. Apple: Booody sexy. Andiamo a mangiare sta schnitzel. È davvero enorme. Evenings non la finisci? La portiamo via tranquillo. Eccola la Spezzi che è qui in erasmus, ti trovo meglio che mai cara. Però che sonno, domani si dorme. Notte. E la schnitzel avanzata l’abbiamo dimenticata fuori dal pub cazzo.

Birra al mercato? Mangiamo lì e poi andiamo a prendere Apple a scuola. Che casino di gente. Ricordami che devo mangiarmi uno stinco di maiale prima di partire. Stasera andiamo al kulturfabric (kultfabric) ok? Ci si trascina con andatura imbarazzante al BMW center. Bello Uncle Pear, bel posto. Tè vist? C’hanno i cash qui in Germania. Birretta? Anche oggi tutte brutte in giro. Passa una sui pattini che ci travolge. I love you, I want you, I need you. Va che quelli lì vicino al laghetto secondo me adesso volano in acqua. Mi abbioccherei qui nel parco. Cazzo dovevamo andare a prendere Apple a scuola, ci siam dimenticati, guarda se ha scritto qualcosa. Si, ci manda qualche santo e qualche madonna.  Allianz arena. Che stadio, ch’hanno proprio i cash, no Uncle? Se se, puzz.
Troviamoci al Va piano che a mezzanotte Apple finisce di lavorare e  poi usciamo. Sta tirando su i cuscini delle sdraio, più lo guardo più me lo immagino a lavorare al porto di Genova, ha quell’alone dello scaricatore di porto che ormai fa parte di lui. Va che grazia. Che gente che siete Pear e Apple, state colonizzando Monaco parlando un misto di tedesco italiano, inglese e dialetto milanese. Praticamente polacco. Avete insegnato ai bavaresi parole della vostra lingua come: inzalla, puzz, ovunq… ma non vi vergognate? Altro che vergognarsi. La mia è tutta invidia.
Puzza che al Kultfabric non ci fanno entrare. Ah bene dillo solo ora Pear. No ci fanno entrare ci fanno entrare. Quanto costa l’ingresso? 3 euro? Mi prendi in giro?.. si entra. Santo iddio il paradiso. Si ma beviamo poco che non abbiam tanti cash noi, siam mica tedeschi. Quanto costa un cocktaeil? 3,5 euro. Se ciao…. Offri dai che il prossimo lo pago io. Si il prossimo io. Uncle Pear te? Paghi un cazzo eh, come al solito razza di un rabbino. Allora, dentro mi raccomando, in due bene, in tre mmm, in quattro no, al massimo facciamo due squadre! Che notte. Ma tu sei di Berlino? No veramente no. La bionda va che ti punta Pear. Apple stasera guarda solo le cinesi. Evenings: Va che quella che balla con te ha il ragazzo. Bè non mi sembrano molto affiatati. La ragazza ideale, la madre che vorrei per i miei figli. Fradicia che non sta nemmeno in piedi. Ma che ore sono? Casa, se troviamo la strada. Ma quello è il sole che sorge o un lampione? Ho un po’ di fame. Andiamo a vedere se la schnitzel avanzata è ancora là fuori dal pub di ieri?

Oggi niente birra, almeno fino a stasera che è l’ultima. Poi da lunedì si cambia vita. Basta alcol e sigari/ sigarette. Si ma se usciamo cosa beviamo? Succo? Un bicchiere di rosso, dicono che faccia bene. Eh magari poi fumiamo la pipa al posto delle sigarette. Un cambio di vita radicale proprio, uomini nuovi. Mercato ancora che Apple stavolta porta i cartit. Ore 4 colazione stinco, birra, brezel al burro. Dio che vita. Un paio di giorni ancora e mi abituo, io ve lo dico. Inizia a piovere, che gocce grosse che cadono in Germania, c’hanno proprio i cash. Stasera ragazzi mangiamo al Va Piano, passateci qualcosa gratis. Uncle Pear sei davvero professionale. Poi se non vai in giro con il culo fuori per il locale ci fai un favore. Si va dove siamo andati ieri? Si si carichi carichi. Rimbalzati. Ecco. Mica che… andiamo nell’altro va. Mmm bello. Quelle lì secondo me sono italiane. È ora di tirar fuori l’inglese livello b1 che vanto. Where come you from?. Che pronuncia, che padronanza, che schifo. Risposta: Italy. treeek… serve un grido di battaglia: Eins Zwei Polizei. No meglio miii yooomo, all’arrembaaaggio! Anche oggi si son fatte le cinque andiamo che domani si parte. No aspetta. My dream is to fly, over the rainbow… 

Tra poco partiamo, il tempo di salutare la Spezzi che è venuta a trovarmi. Spezzi vuoi salire a vedere casa di Uncle Pear? Suona il campanello. Apple al citofono: salite solo se avete le tette grosse! Cazzo Apple non siamo solo io e Evenings abbiamo ospiti. Figura di merda. Ma se cercassimo casa qui Evenings? Un lavoro salta fuori. La lingua si impara. Che motivo abbiamo per tornare? Forse un paio, al massimo. Mi viene la depressione a tornare a casa. Farò un weekend a letto senza vedere nessuno. Non si può stare qui tre giorni e poi ritornare da dove siam venuti. Annusare questa vita e poi tornare a quella vecchia. Poi da noi i brezel fanno schifo. Però è stato bello come sempre venirvi a trovare. Stavolta però di più. Forse stiamo invecchiando. Forse in questi tre giorni ho tirato un po’ le somme e capito certe cose, chissà che da sbronzi si ragionii meglio. Forse per una volta ci piacerebbe partire noi, e che a trovarci veniste voi. Forse che partendo sapevo quel che fuggivo, ma non quello che avrei trovato. Prima o poi però qualcosa dobbiamo rischiare. Non voglio tutto scritto, siamo troppo stretti. Qui posso essere ogni giorno chi voglio, ogni giorno una persona diversa. Metti su le valigie. Evenings sei proprio sicuro di partire? No. Eh, nemmeno io. Accendo la macchina, magari a metà torniamo indietro. Almeno alziamo la musica e andiamo un po’ veloci, che in Germania non ci sono limiti, di nessun genere. 
A presto amici, siete sempre i migliori. C’è tempo anche per una lacrimuccia. Ma no che è solo un po’ di pioggia.




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