lunedì 6 gennaio 2014

Greatest Hits non richieste (parte II)

Lo confesso, fatta la greatest hits degli album mi sarebbe tanto piaciuto fare quella dei migliori libri usciti quest’anno. Ho provato a fare finta di nulla ma il non aver letto nemmeno un libro uscito nel 2013 è stato un ostacolo davvero insormontabile. La greatest hits dei film non è il massimo farla ora, è sempre meglio farla nel periodo degli oscar, anche perché tanto in quel periodo finisco per parlare solo di quello.
Ecco che allora ho pensato di tirare un po’ le somme del mio ultimo anno trascorso, anche perché, tra pochi giorni è pure il mio compleanno, quindi l’occasione per stilare uno dei soliti bilanci esistenziali che ogni tanto compongo è irresistibilmente ghiotta.
Anche se, diciamolo, questa non è una vera e propria greatest hits, ci sono solo raggruppati i momenti di quest’anno, attimi che ovviamente sono significativi ma che pure sono circondati da un alone di cose che, nel mentre, sono successe, forse nemmeno necessariamente le migliori, ma sicuramente, quelle per cui ricorderò questo 2013 appena conlcuso.
Poi giuro che dopo questa ho finito di smaronare con le mie classifiche. Pace a tutti.


Quei giorni in montagna a fine febbraio, tra terme, neve, e nuovi amici.

I giri in vespa “scacciapensieri” con Lorenzino, col tempo uniti al gelato, e poi al caffè, poi al montenegro, alle birre, un’altra ancora, e via così fino ad arriva all’ora di fare colazione.

Le mattine a Luino e poi i pomeriggi in Charis, lavorare poco e ridere tanto.

Le altre mattine di primavera ad alzarmi non prima delle nove e non aver ben presente cosa fare.

La nottata a spalare la neve, in quel marzo così schifosamente freddo e coperto da qualcosa che doveva essere spalato via senza esitazione.

Le prime serate al Tartaruga, con una compagnia che non era così bella da non mi ricordo nemmeno quando.

Il giorno che ho visto realizzato il primo lavoro che mi hanno commissionato.

I ritorni in macchina dopo i concerti dei Rumatera, delle volte ancora migliori dei concerti stessi…

I Brezel, il Kultfabric, la birra, gli stinchi di Maiale, le ragazze, due vecchi amici e tutto ciò che io e Sere abbiamo trovato a Monaco di bello, perché i viaggi con lui sanno sempre sorprendere.

Ziopera che passa l’aspirapolvere in casa sua sdraiato sul divano.

Il concerto del boss, più bello dell’anno precedente, finalmente sul prato, con un amico vero. The River suonata dal vivo.

La feste da Tuli, vero simbolo dell’estate.

Il viaggio in treno dopo che ho passato meccanica delle strutture, ormai era fatta.

Le strategie di guerra e le analisi da fino psicologo di Lorenzo (Adriano).

La serata in spiaggia a mangiare pizzalta, “minchia se riempie”.

Il pomeriggio dopo aver dato il mio ultimo esame, quando ho salutato la Bovisa bevendo un caffe al bluespot dopo che ha cambiato gestione e non era più la stessa cosa. Ma chi se ne fotte, tanto ormai mi ero laureato.

Quando finalmente abbiamo capito senza ombra di dubbio che saremmo andati in Spagna per le vacanze, giusto quei due giorni prima di partire…

Ogni istante di quei giorni meravigliosi in Spagna. La mattina della partenza, e anche la sera prima. La spiaggia e il campeggio di El Saler. I vicoli di Tarifa. I frutti di mare dei suoi ristoranti. La strada per Murcia. Il tipo che girava con la chitarra che gli ho comprato pure il cd. Siviglia, e il mio arrivederci. San Sebastian e i suoi pinxtos squisiti. Le stelle cadenti, e le nostre richieste non sempre accolte. La macchina, la strada, quei viaggi che non stancheranno mai e poi mai.

La settimana che ho abitato casa di un mio amico in vacanza, tra grigliate, inglese e musica rap.

La serata poker di agosto, quando tutti i miei amici per uno strano incrocio degli astri erano tutti quanti qui, come una volta.

I pomeriggi a correre con Dargen e Skrillex nelle orecchie

Il viaggio in treno, ubriaco, dopo la mia laurea.

L’assolo di Jungleland.

La passeggiata mattutina a Trieste, una domenica mattina di settembre, tra gli odori della città, e con le spalle leggere finalmente e la laurea fresca ancora in tasca.

Il pogo che è partito alla prima nota di “M.I.B” al concerto delle Porno Riviste.

La mattina che ho ritirato la barca insieme a Yari, nessuno sul lago e un po’ di malinconia, come ogni anno…

I giri in lungo e in largo nella provincia mentre lavoravo per la UBI, e soprattutto i pranzi che mi concedevo.

La quinta stagione di Breaking Bad, una delle cose migliori che abbia visto in tv da sempre.

Il primo giorno a Milano nella mia tana nuova.

Un po’ tutti i giorni da quando vivo a Milano a dire il vero.

Il giorno che ho preso in mano la prima versione cartacea di questo blog.

Il concerto di Dargen D’amico con una nuova amica.


La sera di capodanno, che per quanto questo 2013 sia stato bello, ora che è finito sono più tranquillo.

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