martedì 14 gennaio 2014

Due righe per Giacomo


E’ arrivato il 14 gennaio del 2014, caro Giacomo, non mi resta che andarmene e lasciare tutto quanto a te. Ma prima lascia che ti scriva due righe.
Che questo compleanno sia diverso, mi pare lampante: l’anno scorso il 14 gennaio avevo già compiuto 23 anni e tu, oggi, ne compi solo 24.
Non ti annoierò dicendoti tutto quello che c'è stato quest'anno di buono e di brutto, con la speranza o il monito, che alcune cosa si ripetano ed altre svaniscano. Tanto fidati di me, anche se sono più giovane, ci saranno entrambe anche quest'anno, e tu dovrai affrontarle tutte, quelle belle e quelle brutte. Che poi magari chi lo sa, forse saprai essere più bravo di me, e guarderai tutto con quello sguardo che ogni tanto abbiamo che rende le cose migliori, che rende il marcio non così marcio, che dipinge lo schifo in qualcosa di bello. Perché io credo, che il segreto stia un po’ tutto lì, in come guardi le cose, e come fare, lo scegli tu.
Quindi scegli bene cazzo, mi fido di te, che se sarai un po' come me in fin dei conti qualcuno l'azzeccherai anche di sguardo, ma si, non ho dubbi che lo farai. Anzi, allora, osa, e azzeccane più che puoi. Fai tutto al meglio e non dire mai di no, tranne in casi limite, é chiaro. Corri e ridi, sempre. Balla, se ti riesce. Stupisciti ed entusiasmati, ti prego, entusiasmati ancora, perché il giorno che non lo farai te la vedrai davvero brutta, te lo assicuro. Trova sempre qualcosa per cui vale la pena sorprendersi. Concediti anche di farti venire le farfalle nello stomaco, ma solo qualche volta, senza abbassare troppo la guardia però. Soffri, se devi, che non c’è niente di male. Persegui ogni nostra passione come fosse l'unica che ci sia rimasta, vivi ogni secondo come se ce ne restasse solo una manciata. Elimina alcune parole dal nostro vocabolario come: “peccato” o “la prossima volta”. Spera, continua a sperare, decidi tu in che cosa, nemmeno me ne frega in che cosa, basta che ti alleni sempre a sperare in qualcosa. Perditi nelle notti d'estate facendo lo sforzo di dimenticarti la strada. Scopri tante cose, e tanti posti, sempre di più. Viaggia più che puoi senza mai pentirtene. Non sentirti mai sazio, ne di conoscenza, ne di cibo buono.
E fammi il piacere di sognare sempre, un luogo, una vita nuova, o anche solo quegli occhi blu, in silenzio e con rispetto, come fosse un segreto di ciò che non c'è più, o forse con ardore e senza pudore, quasi come fosse ancora il primo amore.

Ti auguro che tutto sia all’altezza delle tue aspettative, e che le tue aspettative siano all’altezza di tutto ciò che ti sta intorno. Ti auguro di non perdere mai la voglia di fare e di riuscire a portare a casa qualche obiettivo che ci gironzola in testa. Ti auguro un anno con al tuo fianco la musica, tanta musica. E ti auguro infine di tenere stretta la felicità che cerca di volare via alla più piccola brezza.
Credo di averti detto tutto, me ne posso andare. Se ti serve qualcosa io non ci sarò più, i ventitre sono finiti, al massimo mi troverai in qualche ricordo, e scommetto che un po’ di tenerezza per me ce l’avrai, ma fregatene, tanto il passato è passtao.

Ah e dimenticavo, auguri cazzo, e buona fortuna.




Nessun commento:

Posta un commento

Cosa ne pensi?