(stavolta l'ho scritto all'inizio grazie ad un consiglio prezioso pervenutomi stasera)
Tornando da Milano mi sono addormentato in treno. Ho fatto
un sogno.
Ero su una zattera in mezzo ad un grosso fiume in piena, non
so come ci fossi arrivato. Non saprei nemmeno dire dove fossi. Andavo piuttosto
veloce ma non sentivo vento, e nemmeno
il freddo o il caldo. Sapevo di non essere solo e questa convinzione mi
spingeva a proseguire su quella zattera senza cercare di buttarmi e salvarmi
sulla riva. Non sapevo dove portava il fiume. In un tempo che non saprei definire mi
apparvero tre persone.
La prima arrivò dopo
che un bagliore di colore azzurro mi fece girare la testa alla mia sinistra.
Vidi una donna, era vestita con un lungo vestito, azzurro anch’esso. Si buttò
nel fiume e si mise a nuotare verso di me. La corrente era troppo forte, e non
riuscì a raggiungermi. Non avevo niente per aiutarla e dopo pochi secondi non
riuscì nemmeno più a vederla.
La seconda era un uomo con dei grossi baffi. Arrivò anche
lui su una zattera e andava molto più veloce di me. Mi si avvicinò e cerco di
spingere la zattera su cui mi trovavo con un grosso tronco che trovò nel fiume.
Mi fece andare più veloce e quasi persi l’equilibrio e rischiai di cadere in
acqua. Cercai di sistemarmi in maniera più stabile, e guardai quell’uomo.
Sapevo chi era tanto tempo fa. Rimase
per pochissimo tempo, e subito se ne andò strizzandomi l’occhio e ridendo
forte.
Arrivai alla fine del fiume prima di una cascata
interminabile. Non vedevo il fondo. La zattera si fermò e nonostante il fiume
continuasse a scorrere questa rimaneva ferma. Ero stanco e non riuscivo a
vedere la fine delle cascata. A stento tenevo gli occhi aperti. Girai lo
sguardo verso destra e vidi un uomo seduto su uno scoglio che mi fissava. Aveva
la barba, gli occhiali e un portamento di una tenera severità. Sembrava stesse cercando di capire se volessi buttarmi
nella cascata o rimanere lì fermo. Non so dire per quanto rimanemmo fermi e
zitti a guardarci ma il vento e il freddo iniziarono ad abbattersi sulle nostre
figure e in qualche modo sapevo che quell’uomo stava aspettando me e mi stava
ricordando che potevo decidere di cadere nel fiume o lottare per tornare
indietro. Fino a quando improvvisamente si alzò e scivolò nel vuoto. In quel
momento decisi cosa fare.
Poi mi sono svegliato, e quando aprii gli occhi era ora di
scendere…
L'idea di consigliare una canzone come sottofondo da un qualcosa in più a dei testi scritti in maniera davvero coinvolgente.
RispondiEliminaBell'idea Jack, mi prende un sacco il modo in cui scrivi.
P.s. Non ho capito se l'ultimo uomo ti era famigliare o meno, fatto sta che secondo me era Sandini! ;)
Ciao Grande!
Questo post mi è piaciuto davvero. Si dice che nei sogni si interpreta un po' tutti i ruoli, non si è solo il protagonista, ma non credo sia questo il caso. Forse il significato del "sogno" è nessuno ti può salvare o decidere per te se non sei tu a volerlo fare. E a volte ci si trova proprio nel punto in cui non si è precipitati, e nel contempo non si è in acque calme.E per gli umani questa è una cosa drammatica. Essere soli, trovare motivi e spinta.
RispondiEliminaLa mia risposta: http://www.youtube.com/watch?v=zts5ffHCX58