domenica 17 agosto 2014

Il numero di agosto

Le riviste mensili e bimestrali, sia che si tratti di quelle di musica che di quelle di architettura, per restare nell’ambito di quelle che solitamente consumo, ad agosto propongono il numero estivo. E’ diverso dagli altri numeri, è più lungo e con contenuti molto meno attuali. E’ un numero quasi celebrativo. Il Rolling Stones, ancora quando c’era, di solito pubblicava classifiche di album o di canzoni, tirando di fatto le fila sulla musica che ha creato qualche fenomeno di massa negli ultimi 50 anni. 
Le Stagioni del lago non ha una cadenza mensile o bimestrale e non è nemmeno una rivista, ma con i viaggi che incombono tornerò alla cruda realtà non prima di riveder spuntare settembre e quindi mi sento in dovere di colmare il mio futuro silenzio stampa prolungato con un pezzo celebrativo appunto, proprio come fosse un numero estivo.

Settimana scorsa ho partecipato ad una cena tra amici denominata “la cena palindroma”. Non starò a spiegarvi il motivo di questo nome lasciandovi tutto lo spazio fantasia che desiderate per immaginare il motivo che più vi soddisfa. Uno degli argomenti di discussione della cena, come al solito, è stata la musica, affascinante e fedele compagna delle vite di tutti i commensali della serata. In particolare, si parlava della king kong 5 di una delle partecipanti alla cena. Per chi non lo sapesse la king kong 5 è una playlist fatta per un programma radiofonico di radio 1. Non è necessariamente la playlist delle 5 canzoni della vita, piuttosto quella delle 5 canzoni che vengono in mente rispetto ad un tema dato.
Quale occasione migliore del numero di agosto per regalarvi la mia king kong 5 rispetto al tema migliore di cui si possa parlare ad agosto: il futuro.
Ecco, in realtà, avevo scritto qualcosa come 130 canzoni lì per li, sono riuscito a sceglierne 10, 5 mi sembrava una tortura troppo grande, non ce l'ho proprio fatta, vogliate perdonarmi.

10.       The Zen Circus – “Vent’anni”
https://www.youtube.com/watch?v=5Dcx5hdlRCs
“Aprire una playlist sul futuro con una canzone che ha i verbi al passato può sembrare un controsenso. Tuttavia sono convinto che non si possa parlare del futuro e nemmeno immaginarlo se prima non si parta dal proprio passato e dagli errori fatti. Gli Zen Circus rappresentano in pieno il mio presente, e questa canzone racconta perfettamente cosa significhi avere o avere avuto vent’anni da poco. Non posso pensare a me domani senza ricordarmi di me ieri.”

9.     Florence and the Machine – “Dogs days are over”
“Delle volte si parte con calma per raggiungere le cose migliori. Un climax inarrestabile ed una meta ben precisa. Questa canzone è come un’alba sul lago, è un’idea che nasce lentamente tirando fuori pian piano tutto il suo carattere.”

 8.  Iggy Pop – “The Passenger”
“Quando penso a domani non è mai in un posto solo, non è mai con un solo lavoro o con un solo progetto in mente. Questa è la canzone che per me ha sempre significato viaggio. Ed è la canzone che metto sempre all’inizio di una qualsiasi partenza, sia che si tratti di andare in qualche posto, sia che si tratti di partire per un progetto nuovo.”

7.   Underworld – “Born Slippy”
“Ogni tanto mi riguardo il finale di Trainspotting, quando Renton ruba il borsone dei soldi e scappa lasciando i suoi amici a cercarlo. La liberazione dalla dipendenza, che si tratti di droga o di qualunque cosa ci costringa in una dimensione diversa da quella che ci faccia stare bene unita alla meraviglia del ricominciare da zero quando si tocca il fondo. Questa canzone è la mia assicurazione, è una cassetta di sicurezza all’aereoporto, è un passaporto falso, è il borsone di cose che contano che mi porto dietro non voltandomi più indietro, lasciando i demoni a cercarmi per sempre.”

6.   The Chemicals Brothers -  “Another World”
“Le estati che vivrò, le immagino calde ed asfissianti. Si smette di pensare e ci si lascia trasportare senza opporre resistenza. Persi per il mondo. E’ quella fase della vita dove è bello vivere il momento, in una situazione di stallo, ubriachi di presente, in pausa da tutte le idee e le aspettative. Utili per ricaricare le batterie e fare il pieno per tornare più forti di prima”.

5. Bruce Springsteen – “No Surrender”
“C’è una canzone ed album del boss per qualsiasi stato d’animo o momento della vita. No Surrender è la raccomandazione di chi ti vuol bene e sarà sempre qui ad aspettarti quando tornerai, che ti sosterrà e saprà dirti le parole giuste sempre, in qualunque situazione.”

4. Tne Thermals – “Power doesn't run on nothing"
“Non riesco ad immaginare un futuro che vada ad una velocità diversa da questa canzone e che non sia un po’ informale e buttato lì come si addice al migliore punk. I Thermals per me sono le parolacce in una cena di gala, sono il jeans strappato all’esame di laurea, sono il dito medio di fronte a tutto ciò che è noioso, inquadrato e formale, sono quella parte di me che non morirà mai”

3.   Bedouin Soundclash – “Brutal Hearts”
“l’amore per cui vale la pena vivere è folle e brutale del quale ci si possa inebriare in giro per il mondo, sentendosi a casa solo in un abbraccio stretto e deciso. Un amore a cui non basti mai e che non si accontenti di nulla, sempre curioso ed affettuoso, comprensivo e stimolante. Che metta i piedi sul cruscotto, guardi l’orizzonte e conservi nel grembo i ricordi più belli.”

2.   Radiohead – “Gagging Order”
"La serenità data dalle cose semplici, dopo aver girato per ogni angolo di mondo, a cercare qualcosa che ci faccia sentire vivi per poi tornare e riuscire ad essere felici per ciò che gia abbiamo. La semplicità è l’elisir di lunga vita migliore che ci sia. "

1. Coldplay – “Clocks”
 “Quella scintilla dentro di me che mi fa sempre guardare avanti con la speranza e con la convinzione non tanto che tutto andrà bene, ma con la certezza che sarà tutto, sempre, meglio di prima.”

Buon agosto.

p.s.
Soltanto un saluto all’attore che fin da quando ero bambino ha prestato il volto, il corpo e lo spirito a personaggi del cinema che sono stati per me eroi, modelli ed amici. Semplicemente l’attore che più di ogni altro ha saputo creare un mondo in cui i sogni fossero i protagonisti del film. Aveva quel rarissimo dono che hanno certe persone di saper far ridere e commuovere quasi all’unisono e per queste due cose, gli sarò sempre grato.






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