Le ultime settimane di pioggia mi hanno fatto assopire la fantasia e mi
hanno trasmesso un sacco di voglia di essere banale e nazionalpopolare. Ho
parecchia voglia di scrivere quanto sia bella la pioggia che cade. E poi basta. Magari pubblicando "November rain" dei Guns’n’roses o peggio ancora “Piove” di
Jovanotti, così, appunto per essere banale.
Non farò tutto questo, in compenso scriverò un pezzo senza un vero e proprio senso compiuto.
I temporali estivi arrivano silenziosi in lontananza, molto spesso
lentamente e sempre senza chiederci il permesso. In un attimo il cielo diventa
scuro e sale l’attesa, ma non piove mai quando pensiamo che lo faccia, inizia
sempre quando siamo distratti. Dopo che se ne vanno lasciano sempre
qualcosa di strano. Qualcosa come l'aria fredda e la voglia di ricominciare. La
calma meritata e l'orizzonte più colorato di prima. Lavano via le strade, i
prati e lasciano tutti gli alberi stanchi e bagnati. Sfidano la nostra pazienza e il
nostro coraggio. Ma c'è sempre chi sfida i temporali per riuscire a fotografarne
la magia. Per cercare di portarsi a casa una scintilla di quella violenza e
rubarne l'essenza, copiarne l'anima, cercando di appropriarsi della loro
determinazione da usare domani quando ci sarà quel silenzio bianco su cui
scrivere una nuova pagina. La foto del fulmine.
Non so se sia più bello il momento prima della tempesta o quello subito
dopo. Il durante non lo prendo nemmeno in considerazione. Le cose non sono
belle quando accadono, ma solo mentre si aspettano o quando si ricordano. Del
resto, il presente non esiste nemmeno, o meglio, esiste, ma è come un fulmine
nella tempesta, dura un soffio, un minimo istante, eppure sapevamo tutti che stava per arrivare,
così come lo ricordiamo anche dopo. Il presente è così, è il continuo
rimescolarsi di prima e dopo.
E così infatti, ci sono quelli che non vedono l’ora che arrivi domani ma
non smettono di parlare e ricordarsi di ieri. Quelli che insomma vogliono
andare dovunque nel mondo ma vedono l’ora di tornare a casa, spesso ancora prima di partire, sospesi ancora
una volta in questa tempesta di fulmini che si presenta anche d’estate, quando
la testa dovrebbe essere in vacanza, quando non dovrebbe nè sperare nè ricordare. Hanno fatto settembre per la malinconia, l’hanno messo apposta dopo l’estate.
Ma se dev'essere temporale allora va bene, allora adesso, prima che
arrivi, penso a tutto quello che mi aspetta. E non sto sotto l’acqua ad
aspettare che il fulmine mi castighi, questo no, cerco di schivarli e al
massimo, come dicevo, a farlo mio, a fargli una foto per ricordarmelo meglio,
cerco di prendere il meglio dal presente per vivere meglio il futuro. E fino
che il temporale non arriva posso immaginarmi tutto come voglio che sia.
Penso al lavoro che voglio fare e a quello che non voglio fare. Intanto schivo
e scatto. Penso che non si debba fare nulla di ciò che la gente si aspetti da
noi proprio per il fatto che qualcuno se l’aspetta. Penso che vorrei viaggiare
ancora tanto. Penso che poi le cose che contano sono sempre le più semplici. Clik.
Penso che qualche rischio andrà corso per fortuna, e penso che tutta la vita la
stessa cosa non la potrò mai fare. Penso che finchè il boss suonerà io andrò ai suoi concerti. Penso che il fatto di avere le capacità di
far qualcosa ti dia l’obbligo morale di farla al meglio. Poi penso anche che
per fortuna non ne so fare nessuna così bene quindi chi se ne frega. Clik. Penso
che quando qualcuno mi giudicherà gli chiederò cosa davvero gli rode. Penso che
voglio una casa da cui vedere il lago. Penso che alcune passioni delle volte sono
le cose che ti salvano la vita. Gli ultimi tuoni prima di andare, e penso che
si ama davvero poche volte nella vita.
E dopo che passa si sta lì a ricordare. Ricordo le strade statali della Spagna
meridionale e il vento dell’Egeo. Ricordo i tramonti della Croazia e i brezel
di Monaco. Ricordo il profumo di Champo e le ore di filosofia del liceo.
Ricordo la prima volta che ho visto Pulp Fiction e quanto mi sembravano grandi
certi prati da bambino. Ricordo gli scatti di Pantani e i dribbling di Ronaldo.
Ricordo tante cose quanto quelle che sto aspettando, inluso i primi temporali e
tutti quelli che verranno, perchè ci sono alcuni che quando fanno le foto ai temporali riescono sempre a prendere i fulmini, e ci sono altri che invece hanno soltanto un serie di foto completamente buie.
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